Una Laurea in Business Administration, tre anni all’American Express di New York, e una partecipazione in una società di comunicazione ed immagine aziendale, per Alessandra Borghese, una donna affascinante dall’eleganza che tradisce le sue origini aristocratiche, realizzatrice di eventi spesso con finalità umanitarie di grande caratura e successo di pubblico, che spaziano dall’arte, al cinema, alla musica. Giornalista, scrittrice, donna di fede, spesso impegnata in battaglie a difesa della Chiesa, Alessandra Borghese è arrivata tardi a scoprire Cristo. Una donna affermata nel lavoro e nella vita che ha scelto improvvisamente di cambiare passo non può non far discutere, facendo riflettere chi ha fede, e facendo guardare con curiosità a questa scelta, chi non crede. Dopo aver scritto numerosi best sellers sulle sfide che ha davanti il credente: Con occhi nuovi, Sete di Dio, Sulle tracce di Joseph Ratzinger, e Lourdes – I miei giorni al servizio di Maria, Alessandra Borghese si è questa volta cimentata in un romanzo: “La Padrona”, edito da Mondadori. Un libro ambientato nel 1605, periodo tra i più intensi e rigogliosi per lo Stato Pontificio e per la sua capitale. Su questo sfondo Alessandra Borghese disegna, attingendoli dalle intense pagine di un diario intimo, i tratti della sua protagonista: una donna di nobili natali che, ferita per l’inspiegabile abbandono del padre e sconvolta da una prima esperienza sentimentale, per anni sarà una generosa benefattrice pur agendo nella più torbida ed oscura trasgressività, nella penombra dei palazzi del potere. Ritroverà la sua anima riscoprendo l’immensità dell’amore vero, spingendosi ad intraprendere un percorso di redenzione che la condurrà a mutare radicalmente e a incrociare di nuovo l’uomo che più di ogni altro ha segnato la sua esistenza. Conosciamola meglio:
Principessa Borghese, la sua è una vita piena, prima manager e poi una carriera come giornalista e scrittrice di successo, nella quale ha scelto di essere testimone di una chiamata arrivata improvvisamente pochi anni fa. Come è avvenuta questa svolta nella sua vita ?
In maniera semplice. Ho seguito un amica. Sono tornata a Messa, mi sono confessata, ho fatto la Comunione. Per questo ne ho scritto e parlato tanto attraverso il mio libro Con Occhi Nuovi. Incontrare Gesù cambia la vita. Non ci toglie nulla anzi ci completa come essere umani.
Il suo ultimo libro è già alla seconda edizione, si conferma un successo editoriale, quale motivo ha animato la scelta di questo tema ?
Desideravo sperimentare altri campi, è stata una crescita letteraria. Volevo conoscere profondamente Paolo V ( Papa di casa Borghese) e quell’incredibile periodo storico in cui i pontefici pensavano e costruivano la città per l’eternità.
E’ il suo primo romanzo, un affresco storico a tinte forti ambientato nella Roma del 1600 dove emerge una donna inizialmente delusa, che si abbandona ai libertinaggi, ma che poi cerca la redenzione. A chi si è ispirata nel tratteggiare la protagonista ?
Ho ritrovato un manoscritto, appunti sparsi scritti di proprio pugno da una donna. Un diario sui generis che descriveva in maniera eccezionale persone e avvenimenti dell’epoca.<
Se da un lato è salvifico sentirsi figli di Dio, e amati da lui, è difficile vivere da cristiani. Quale è il suo rapporto con la preghiera e con il mondo ?
Mi piace molo recitare il Rosario. Sono una devotissima figlia di Maria al punto di portare sempre un anello con la sua figura. Il mio rapporto con il mondo e fatto da incontri giornalieri con persone di ogni tipo. Sono una donna aperta e curiosa. Amo la vita nei suoi alti e bassi.
Tre personaggi del mondo odierno che per lei sono stati fondamentali ?
Joseph Ratzinger, Leni Riefenstahl, Gloria Thurn Und Taxis ( tre tedeschi)
La sua famiglia è una delle più antiche della capitale, qual è il personaggio tra i suoi avi che avrebbe voluto incontrare ?
Il Cardinale Scipione Borghese. Un genio dell’arte e del collezionismo. Un appassionato del bello.
Essere Hospitalière del Santuario Notre-Dame de Lourdes, significa essere a contatto con gli ultimi e i sofferenti, cosa si prova davanti a tanto dolore e come si reagisce ?
Essere vicino al dolore degli altri ci aiuta a conoscerci profondamente. Ad aprirci ad essere meno egoisti.
E’ stato difficile per lei affermarsi, in quanto donna ?
Essere donna e’ bellissimo! Un dono. Non mi sono mai voluta affermare, ho sempre cercato uno spazio dove poter esprimersi ed essere me stessa fino in fondo.
Può parlarci del suo rapporto con la cucina, e con il cibo?
Amo mangiare in maniera semplice. Il mio piatto preferito sono gli spaghetti alle vongole. Ma potrei vivere di Pane e olio.
I suoi tre vini preferiti ?
Il Rosso del Conte ( Tasca D’Almerita ), Champagne Ruinart e Sauternes per dessert.<
Non deve essere stato facile neanche per lei iniziare nel mondo del lavoro. Che cosa consiglierebbe a una giovane al primo impiego?
Molta pazienza e perseveranza.<