Carol Bouquet, da Bond Girl a imprenditrice di successo


In cima alla mia personale classifica dei film di Bond, metto gli inarrivabili
“Goldfinger” e “Dalla Russia con amore”, ma subito dopo “Solo per i tuoi occhi”
interpretato da Roger Moore e da Carol Bouquet. Bella da rimanere senza
fiato e indifesa, ci sono tutti gli ingredienti perche l’agente segreto intervenga
prontamente in suo aiuto, e qualsiasi uomo si identifichi nel suo idolo. Modella
di Chanel negli anni ’80 e ’90 ha continuato a lavorare nel cinema in Francia
e in Italia in ruoli brillanti e di grande intensità, sapendo intelligentemente
uscire dal clichè di bellissima e basta, e collezionando la partecipazione ad
oltre 40 film con alcuni grandi maestri come Bunuel, Risi, Blier, Scorsese.
Tanto lavoro premiato con alcune nomination e un premio Cesar al Festival
del cinema di Cannes. Ma nel 2005 nel pieno della carriera scopre Pantelleria
un’isola dai mille colori e dal fascino antico e decide di diventare produttrice di
vino, acquisisce prima un piccolo fazzoletto di terra e poi quello dei 60 piccoli
proprietari adiacenti, fino ai 12 ettari di oggi. Un avventura anomala per un
attrice, piena di avversità e di soddisfazioni che l’ha portata gradualmente
a raggiungere l’obiettivo che si era prefissata ottenere il miglior risultato
qualitativo, anche a costo di produrne piccole quantità. Inizialmente si vendeva
l’uva, poi si conferiva la produzione a una cantina, fino a chè non venne
scelto uno tra i migliori enologi e acquistate le necessarie attrezzature, perché
tutte le fasi, dalla vendemmia all’imbottigliamento venissero fatte in sede, e
finalmente arrivarono le soddisfazioni, le attestazioni di gradimento dai grandi
sommelier del mondo, i riconoscimenti dalle guide di settore, e il premio
Veronelli.

Come è nata questa passione per il vino?
Prima è nato l’amore per Pantelleria, un isola unica, dolce, selvaggia, che ho
scoperto nel 2005 e non ho più lasciato. Un’incredibile morfologia vulcanica
con i muri a secco; i giardini panteschi a proteggere dal vento e dalla salsedine
gli alberi di agrumi; i dammusi per l’acqua piovana. Iniziai senza volerlo
sistemando un terreno dove scoprimmo i capperi, gli ulivi, e un uva moscato di
eccezionale qualità che mi fece accarezzare il sogno di farne un grande passito.
Lavorammo sodo per ristrutturare gli edifici che avrebbero ospitato la cantina
che poi attrezzammo con tutto l’occorrente, dove oggi viene fatto il nostro
Sangue d’Oro”. L’incontro con Donato Lanati enologo del vino pulito e figura di
spicco dell’enologia internazionale fu fondamentale perché questo desiderio si
trasformasse in realtà.

La sua è una vita piena: attrice di successo e affermata viticoltrice
piena di soddisfazioni, in un’isola che è un paradiso in terra, come
riesce a conciliare le due professioni?
Il mio primo mestiere è recitare, lavoro in teatro e nel cinema, nei prossimi
giorni sarò impegnata con due presentazioni dei miei lavori a Roma e
Palermo, ma mi sono lasciata travolgere dal fascino di quest’isola dove non è
semplice fare il vino, siamo a 500 mt. di altitudine, il terreno è vulcanico, e si vendemmia sui terrazzamenti spesso in condizioni estreme, non avrei iniziato
senza circondarmi dei migliori nel loro campo, come Donato Lanati, un guru del
vino naturale, come Nunzio, un contadino pantesco appassionato della vite che
con dedizione e amore segue le coltivazioni e la cantina, e come la puntuale
Buba il mio braccio destro quando sono sul set, efficiente nell’occuparsi della
logistica. Quando arrivo a Pantelleria malgrado mi attendano le responsabilità
dell’azienda per me è una festa e ritrovo me stessa.

E’ stato complesso affermarsi nel mondo del vino, come lo è
normalmente nei molti campi quasi sempre maschili in cui le donne si
cimentano?
Qualche volta ho percepito delle discriminazioni, quando ho iniziato a lavorare
nel cinema nel 1977 le donne ad esempio venivano pagate meno degli uomini,
e anche quando muovevo i primi passi per costruire la cantina ero circondata
da una certa diffidenza, da parte di chi non credeva a questo progetto, forse
perché ero donna e inesperta, riuscìi ad averla vinta grazie al mio carattere,
sono un entusiasta concreta, se credo in un idea so essere molto determinata.

I suoi due figli di 25 e 31 anni vorrebbero seguire le orme materne?
Non ne hanno voluto sapere di occuparsi della cantina, perché già impegnati
nel cinema come produttori. Mi hanno reso nonna però e adorano venire a
Pantelleria per godersi la tranquillità, il clima, il mare, assaggiando insieme ai
loro amici le bottiglie di mamma.

Qual è il suo rapporto con il cibo e la cucina?
Adoro la pizza che prepariamo con cura, e se non mangio pastasciutta almeno
una volta al giorno, sento che mi manca qualcosa e sono a rischio depressione,
magari condita con le eccezionali materie prime dell’isola, le olive, i capperi, il
pomodoro, il pesce fresco, la ricciola, la ricotta.

I suoi tre vini preferiti?
Amo il vino di qualità e forse mi sono avvicinata al mondo del vino proprio
perché apprezzo la storia, la tradizione, e l’ingegno, che si nascondono dietro
a un grande vino. In Europa ci sono tantissimi vitigni, quasi ogni paesino ha la
sua specialità e il suo vino tipico, e quando il lavoro me lo consente mi piace
andarne alla scoperta, sono costretta a spostarmi parecchio per lavoro, ma
quando viaggio per piacere cerco di incontrare culture e cucine diverse. Tra
i vini che amo di più metto al primo posto le eccellenze del Piemonte, della
Toscana, dell’Abruzzo, e anche alcuni vini eroici dell’Etna.

Come riuscì a diventare Bond Girl nel film 007 Solo per i tuoi occhi?
Fu tutto molto casuale, era il 1981, mi trovavo a Porto Ercole insieme a mio
marito Jean-Pierre Rassam, a un regista e a Roberto Benigni, quando arrivò
una telefonata nella quale mi chiedevano se volevo interpretare un film di
James Bond. Rimasi senza parole, nessuno sapeva che ero li, né aveva il mio
numero. Ne parlai con mio marito e gli altri ospiti e loro mi convinsero ad
accettare. Poi andai a Roma per incontrare il produttore di “Solo per i tuoi
occhi” Cubby Broccoli, il regista John Glen e l’attore Roger Moore, mi misero in mano il copione, e di li a poco entrai nel ruolo di Bond Girl.

testi di Luca Bonacini
immagini di Andre Rau

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