Secondo il rapporto annuale sull’incidenza dei tumori negli USA, messo a punto dal National Cancer Institute e dai Centers for Disease Control di Atlanta, e pubblicato dal Journal of the National Cancer Institute, la mortalità per cancro dal 2000 al 2009 risulta diminuita del 2% negli uomini e dll’1,5% nelle donne.
Il direttore del Dipartimento di oncologia dell’Istituto Tumori di Aviano, il professor Umberto Tirilli, ha affermato che i dati pubblicati per gli Stati Uniti potrebbero facilmente essere validi anche per l’Italia.
Grazie alla prevenzione si è in particolar modo riusciti a far diminuire i tumori del polmone, del colon, della prostata e dello stomaco nell’uomo, mentre nelle donne si sono visti ottimi risultati per quello alla mammella, alla cervice, alle ovaie, alla vescica e al polmone.
Oltre alla diagnosi precoce, giocano un ruolo importante nel combattere le morti per cancro anche la riduzione dei fattori di rischio (quali il fumo) e la possibilità di usare tecniche di cura più efficaci.
Le sfide per il futuro riguardano la riduzione di altri due fondamentali fattori di rischio: l’obesità e le infezioni di HPV (Human papilloma virus). L’obesità è responsabile di patologie come il cancro al rene, al pancreas, all’utero e al fegato. L’HPV è invece un virus trasmesso sessualmente in particolare durante i rapporti orali. Esso è il maggiore indiziato per l’insorgenza di tumori nel cavo orale come il tumore alle tonsille e quello della lingua.
Mentre un’altra buona notizia è la diminuzione di quasi il 2% della mortalità fra i bambini sotto i 14 anni per malattie oncologiche.