Partite di calcio su pay tv inglese, una donna batte #Sky

KarenMurphy

La pay tv Sky è stata sconfitta in tribunale dall’imprenditrice Karen Murphy che faceva vedere partite di calcio in diretta con una scheda greca

Per poter seguire tutte le partite della propria squadra del cuore la soluzione più plausibile è quella di rivolgersi alla pay tv e vagliare le proposte Sky o Mediaset Premium per capire quali riescono a soddisfare maggiormente le esigenze del cliente.

Un’imprenditrice inglese, Karen Murphy, ha però avuto da ridire nei confronti di Sky, contestando la multa che il colosso della tv a pagamento ha recapitato nel suo locale: in un Paese come l’inghilterra, dove Sky è la maggiore pay tv esistente sul territorio, vedere le partite di calcio in tv attraverso il decoder Sky ma con una scheda comprata in Grecia non era possibile. La donna però non si è data per vinta e ha portato il suo caso prima in tribunale poi fino alla Corte Europea di Giustizia. La Corte ha esaminato il suo caso e nello stesso anno le ha dato ragione, costringendo Sky a lasciare il pub con la tessera (molto meno costosa) in funzione.

Dal punto di vista dell’emittente, ovviamente, questa è stata una sconfitta non indifferente, ma se la pensiamo dalla parte dei cittadini, la sentenza Murphy potrebbe essere stata un punto di partenza per la liberalizzazione dei diritti tv in Europa.

Negli ultimi anni è diventato possibile infatti acquistare una carta per ricevere programmi via satellite in qualsiasi Paese membro dell’UE. “La Commissione ha condotto una investigazione di ricerca dei fatti per esaminare se gli accordi di licenza per i contenuti di premium pay-tv contenessero clausole di totale restrizione territoriale in grado di restringere la concorrenza, intralciare il completamento del Mercato unico e impedire ai consumatori l’accesso transnazionale ai contenuti sportivi e ai film” ha dichiarato il commissario alla Concorrenza UE Joaquín Almunia.

L’UE sta facendo passi da gigante in questo ambito. Per esempio è in fase avanzata il programma “Licenze per l’Europa”, guidato da Neelie Kroes (Agenda digitale), Michel Barnier (Mercato interno), e Androulla Vassiliou (Cultura), che punta a sviluppare proprio il Mercato unico dell’industria della tv.

Tra i primi obiettivi di questo programma c’è arrivare gradualmente alla visibilità di tutti i programmi tv per tutti i cittadini europei che si spostano nei 28 Paesi membri. Questa iniziativa  potrebbe risolvere alle comunità italiane all’estero un problema ormai classico: l’impossibilità di vedere le partite di calcio della nazionale azzurra trasmesse dalla Rai, che vengono criptate all’estero per un problema di costi e di limitazioni dei diritti.

L’eurodeputato Enzo Rivellini del Ppe ha anche sollecitato recentemente l’intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per convincere i vertici della Rai a trovare una soluzione, in vista soprattutto dei prossimi mondiali di calcio in Brasile dove la nostra nazionale è attesa come una delle favorite.

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