Le aziende con una guida al femminile sono più forti e produttive

Edy Dalla Vecchia è la nuova presidente della delegazione Veneto e Trentino Alto Adige di AIDDA, l’associazione che riunisce le imprenditrici e le donne dirigenti d’azienda.

La delegazione conta 30 socie ed è la terza in Italia per numero di partecipazioni. AIDDA si è sempre impegnata ad essere un punto di riferimento per le donne che rivestono ruoli di responsabilità nelle imprese italiane, valorizzando il loro lavoro e rappresentandole in modo partecipato.

A supportare la nuova presidente per i prossimi tre anni di mandato ci saranno Ida Poletto, Gabriella Amatori, Patrizia Bizzotto, Roberta Scanavin, Mara Tirapelle cielo, Ombretta Zulian, Ornella Guarniero e Marzia Banci.

 

L’imprenditoria al femminile

I risultati raggiunti dalle donne in posizioni di responsabilità si rivelano estremamente positivi, questo è il bilancio della nuova presidente Dalla Vecchia. “Dove c’è una guida al femminile, le aziende sono più strutturate e attente all’innovazione e all’attività associativa”, ha commentato.

La situazione in Veneto sembra ormai andare in questa direzione, e sempre di più sono le aziende che riconoscono la forza e il valore delle donne sul posto di lavoro. Ne è testimonianza anche la nascita di nuove associazioni legate all’imprenditoria femminile, con le quali si può creare una rete forte, non solo tra donne ma anche tra imprese.

Non dappertutto, però, il percorso verso le pari opportunità sul posto di lavoro è così avanzato e l’avvicinarsi di una ricorrenza importante come la Giornata Internazionale della Donna dovrebbe fornire l’occasione per riflettere anche su questo margine così ampio di disuguaglianza, che preclude ancora a molte donne l’accesso ai piani alti delle aziende.

 

Combattere gli stereotipi di genere tutto l’anno

L’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna sottolinea infatti come la sensibilizzazione dovrebbe avere uno spazio nella quotidianità, perché solo così si può davvero creare una cultura basata sulla parità dei diritti e delle possibilità, nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze esistenti tra uomo e donna, senza cadere nella mascolinizzazione degli atteggiamenti mentali e dei comportamenti.

Nonostante le enormi trasformazioni sociali e culturali dei ruoli maschili e femminili, persiste tuttora una profonda e negativa asimmetria di genere, una disuguaglianza de facto di diritti tra donne e uomini. Non è facile modificare elementi culturali profondamente radicati che incidono sulla psicologia delle persone e sulla loro identità, elementi culturali da cui derivano anche gli stereotipi della femminilità e della mascolinità, le rappresentazioni psicologiche e sociali della donna e dell’uomo.

Gli stereotipi influenzano il comportamento, le scelte e l’approccio alla realtà, anche in modo inconsapevole. Le donne, prima di tutto, dovrebbero effettuare un lavoro su di sé per annullare la posizione di inferiorità, che spesso vivono anche nelle relazioni affettive. Sentendosi come copie mancanti dell’uomo negano la propria soggettività, la propria forza generatrice – che non si esprime solo nell’essere madre – rimanendo prigioniere degli stereotipi che le vogliono subordinate e remissive.

Riconoscersi ed essere riconosciute con le proprie caratteristiche e singolarità, pregi e limiti, è indispensabile per la propria salute psicologica. Le differenze tra donna e uomo, tra persona e persona, sono una ricchezza da salvaguardare e da valorizzare, mentre le diseguaglianze tra tutti gli esseri umani devono essere ridotte fino alla totale eliminazione per migliorare il benessere psicosociale dell’intera società.


L’articolo completo sull’elezione della nuova presidente Edy Dalla Vecchia è disponibile qui.

Offerte AbanoRitz