Rossana Bettini: ambasciatrice del gusto italiano nel mondo

 Luca Bonacini intervista per noi una donna in cucina veramente speciale: Rossana Bettini, ambasciatrice del gusto italiano nel mondo.


"ambasciatrice del gusto rossana bettini"

Una storia di successo quella di Rossana Bettini, giornalista, scrittrice, sommelier, docente, imprenditrice, creatrice di eventi, persona dalle raffinate relazioni, capace di coniugare nelle sue molteplici attività, entusiasmo, creatività e una grande conoscenza di materie prime ed enogastronomia. Nata nella Trieste raccontata da Joyce e Svevo, nella città della Barcolana, dei caffè storici Tommaseo, San Marco, e Specchi, possiede eleganza e caparbietà, e una preparazione nell’ambito food & wine di grande spessore acquisita sul campo, ma anche e soprattutto attraverso un elaborato e ampio cammino di conoscenza fatto di studio, determinazione, autodisciplina e un’innegabile talento. L’incontro con il marito Riccardo Illy avvenuto in giovane età da cui ha avuto una figlia, e un differente ma parallelo percorso lavorativo, ne ha affinato le attitudini che ora si esprimono in una professionalità di rara autorevolezza che ha messo a disposizione della holding di famiglia. Molti gli incarichi e le collaborazioni collezionati in questi anni con le Guide Gambero Rosso ed Espresso, con la Rai, con l’Ais associazione sommelier, con scuole alberghiere ed Università, con l’Ordine dei Giornalisti, occupandosi spesso di formazione, ma ponendo una particolare attenzione anche al sociale dedicando tempo ed energie a iniziative benefiche e all’Associazione Italiana Sclerosi Multipla.

Oggi si occupa (anche) di Brunello con l’acquisizione della prestigiosa cantina Mastrojanni, di cui è vice presidente, ma è solo una delle fasi che hanno scandito la sua carriera ?

Tengo molto al mio vissuto, il mio back ground è quello che sono, dai primi passi mossi nel mondo della ristorazione con ruoli comprimari, all’incontro con Luigi Veronelli, figura di assoluto riferimento nel mondo del vino, che mi ha iniziato e appassionato a quel settore multiforme e complesso, a cui ho dedicato sei anni di studi per conseguire il diploma di istruttrice nazionale di analisi organolettica, sono diventata sommelier, e oggi dopo alcuni selettivi master sono docente all’Università di Bolzano mi occupo di corsi dedicati a chi vuole esercitare questa difficile e meravigliosa professione, sono studenti in economia che domani si occuperanno di accoglienza nell’hotelerie, e di marketing territoriale, dove approfondiamo il gusto da tre punti di vista : organolettico, estetico, e sociale.

Un particolare rapporto con il Gusto e la Qualità ?

Mio nonno aveva un locale storico di Trieste, e mi sono sposata presto iniziando subito ad avere a che fare con il gusto, collaborando con alcune aziende del Gruppo Illy, nelle quali il gusto è l’elemento più importante, occorre conoscere la materia prima e padroneggiarla. Sono stata chiamata fin dalla sua fondazione nell’associazione Donne del Vino, un’attività a cui tengo molto dove sono l’unica a ricoprire un duplice ruolo come produttrice di Brunello in Toscana, e come giornalista in Friuli Venezia Giulia.

Oltre al Caffè Illy, al cioccolato Domori, ai marron glacès Agrimontana, al pregiato tè Damman Freres, da pochi anni anche il Brunello dello storico marchio Mastrojanni, è entrato a far parte del Gruppo Illy, nuove sfide dunque ?

L’acquisizione della Mastrojanni è avvenuta nel 2008, abbiamo incontrato in quella realtà una rara determinazione e fede nel prodotto, oltre a un rigore nel rispettare le regole, come ad esempio il divieto assoluto nell’irrigare le viti di Brunello, che non si incontra in nessuna regione d’Italia. Abbiamo rispettato i ritmi e il respiro dell’azienda senza influire per nulla nella parte produttiva, e quest’anno siamo stati premiati dal massimo riconoscimento: i 5 grappoli dall’Associazione Sommelier, con i due crù: il Vigna Loreto e il Vigna Schiena d’Asino.

Quale evento, che ha seguito in prima persona, ricorda con particolare simpatia?

Quochi di Quore”. Un evento che si svolge ogni anno il 10 febbraio, ed è giunto quest’anno alla sesta edizione, prevede che alcuni personaggi famosi, per una sera diventino camerieri, guardarobieri, cuochi. Nelle edizioni passate hanno indossato il grembiule (anch’esso poi messo all’asta), Lino Banfi, Renato Pozzetto, Giancarlo Galan, Polegato, Marzotto, Gelasio Gaetani d’Aragona, Margherita Granbassi, Davide Paolini, Oscar Farinetti. Per una sera si sono occupati degli ospiti, come se lavorassero davvero in un ristorante. Io conduco la serata e faccio la speaker, oltre a occuparmi dell’asta sui vini che vengono battuti, mi occupo di scaldare gli animi e di far scucire agli ospiti il massimo contributo economico possibile. All’inizio c’è un biglietto d’ingresso consistente, che insieme al ricavato dell’asta verrà devoluto a un associazione benefica.

Ci parla di una delle sue passioni?

Scrivere è tra le mie più forti passioni, non potrei vivere senza, ma lo faccio anche per lavoro, tra i primi incarichi sono stata copy writer per un agenzia di Milano, sono giornalista pubblicista, e ho intessuto collaborazioni con diverse testate come Espresso, Bar Giornale, Buon Appetito, L’Arte in cucina, inoltre curo una rubrica settimanale a cui tengo molto sul Piccolo di Trieste, dove mi occupo di stile.

Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole avvicinarsi a un’azienda per proporre un progetto di comunicazione ?

Di solito per fare una consulenza di comunicazione si parte dalle strategie di comunicazione per concludere con la consulenza su campagne stampa o cmq sulla pubblicità in generale. Di questi tempi in cui, sbagliando, le aziende tagliano prima di tutto la voce ‘comunicazione’ dai propri budget, consiglio di esaminare a fondo la campagna pubblicitaria e i valori di un’azienda, scoprirne i punti deboli, preparare un progetto rivoluzionario che contenga in se quel ‘quid’ di misteriosa unicità per rinnovarne immagine, mandarlo in azienda a chi si occupa della comunicazione in maniera molto, molto sintetica (i ladri di idee vivono, impuniti, a Milioni…) unitamente al proprio cv e…incrociare le dita.

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