Donne & work-life balance: ne parliamo con Tea Camporesi

di Eleonora Mauri

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Conciliare lavoro e vita privata è un tema di cui si parla tanto, soprattutto per le donne, e ancor di più per quelle che puntano alla crescita professionale. Ma questo famoso equilibrio è tanto difficile da realizzare? Dobbiamo essere delle pseudo eroine per riuscire a gestire tutto e a raggiungere i nostri obiettivi? Ne parliamo con la nostra esperta, Tea Camporesi: consulente, donna in carriera, autrice, ma anche mamma e soprattutto donna.

Work&life balance: è un tema che tocca molte lavoratrici. Quali problemi lamentano soprattutto?

In generale il problema maggiore è come riuscire a conciliare lavoro e famiglia (soprattutto la gestione dei figli piccoli), ritagliandosi magari un po’ di tempo per sé stesse, senza sensi di colpa.

Tu come le supporti nel risolvere queste problematiche?

Per prima cosa le ascolto, per capire che lavoro svolgono, in quale contesto, con quali responsabilità e com’è articolata la loro giornata lavorativa. Poi si passa alla parte “life”: orari, impegni e aspettative, per individuare quali siano gli ostacoli reali e quali quelli immaginari. Molto spesso il problema non è la mancanza di tempo o di energie, ma la sindrome da wonder woman: donne che, dopo una giornata lavorativa, vogliono essere casalinghe perfette, madri perfette, mogli perfette. Si tratta pertanto di stabilire le giuste priorità e migliorare le capacità organizzative. In genere, è importante: portare a termine le cose veramente prioritarie, evitare di fare le cose due volte o farle male perché siamo di corsa (tanto poi perderemmo tempo per riparare), ottimizzare i tempi e gli spostamenti (esempio: fare una spesa bella abbondante così si può andare al supermercato una sola volta alla settimana), approfittare dei momenti in cui i figli sono impegnati in attività extra scolastiche. Piccoli accorgimenti che daranno benefici in tutti gli ambiti.

Ma le donne sono davvero disposte ad affidarsi a un consulente? O come spesso accade in altri ambiti, noi donne pensiamo di poter risolvere i nostri problemi da sole?

Le donne che si rivolgono a me lo fanno soprattutto per migliorare la vita professionale, poi alcune passano anche alla sfera personale, magari tornando da me dopo un cambio lavorativo o una promozione che rischia di compromettere gli equilibri raggiunti.

Ci sono però anche le amiche delle amiche, che dopo aver appreso la mia esperienza personale (ho allevato due figlie da sola, con il mio unico stipendio, conciliando lavoro, casa, servizio di “mom taxi” e tempo libero) vengono da me per imparare come si fa.

Come aiuti le donne che vivono questa situazione a capire il valore di una consulenza professionale e i risultati che possono ottenere?

In genere una persona esterna, svincolata dalle dinamiche affettive e famigliari, riesce ad avere un quadro molto più reale e obiettiva della situazione oggettiva, senza condizionamenti di terze parti. Inoltre, spesso i problemi di disequilibrio derivano non solo dalla scarsa organizzazione, ma anche da un’errata comunicazione, oltre che, come detto prima, da aspettative personali esagerate. Si tratta pertanto di lavorare prima sulla persona, con un counseling mirato a ridare fiducia in sé e potenziare l’autostima, cosa che poi si rifletterà positivamente anche in ambito lavorativo. Poi si passa a valutare tempi e metodi, ristabilendo le priorità, ma anche trovando soluzioni concrete. Spesso bastano alcune semplici regole (anche imparare a dire qualche no, chiedere un aiuto in più e un pizzico d’ironia) per vivere con maggiore armonia verso sé stesse e gli altri. Il beneficio infatti è globale.

Come strutturi il percorso di consulenza per aiutarle a risolvere il problema?

Ogni percorso è strutturato in base alla tipologia della persona, dell’attività professionale, delle esigenze e dei problemi riscontrati: comunque in linea generale prima viene la donna, poi la professionista-mamma-moglie. Se la donna non è felice, nemmeno le sue “declinazioni” possono esserlo.

Vuoi dare un ultimo suggerimento alle lettrici?

Sì aggiungerei una cosa meno organizzativa e più “di cuore”. In ogni situazione, davanti a ogni difficoltà è fondamentale fare lo sforzo di mostrare ai nostri figli sempre il lato positivo. Possiamo farlo anche con il partner e i famigliari, senza dubbio fa bene a tutti, ma coi figli è particolamente importante. Loro vedono il mondo coi nostri occhi, soprattutto nei primi anni di vita. Quindi ci sono situazioni particolarmente stressanti da affrontare, dobbiamo supportarli affinchè le vivano al meglio e non creino loro disagio. Non è una cosa complicata, e anzi penso che noi donne siamo particolarmente portate per questo!

E: Se le nostre lettrici volessero rimanere in contatto con te, come possono farlo?

T: Innanzitutto visitando il mio sito: www.consulenzadicarriera.com oppure contattandomi direttamente via mail: contatti@consulenzadicarriera.com

 

Sei anche tu una donna in carriera che deve conciliare lavoro, casa e famiglia? Se le cose da fare sono sempre tante, e il tempo sempre poco, puoi provare questo metodo.

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