Due volte Virtuose!

L’articolo che segue, firmato da Ida Poletto, è tratto dall’inserto cartaceo pubblicato sulla rivista cartacea PJ Magazine 
due volte virtuose

Questa è un’anticipazione, un momento stra-ordinario che voglio condividere con voi che leggete PJ!

Il magazine VIRTUOSE è il parto naturale del mio doppio percorso intellettuale e professionale. La gestazione e il lento maturare di idealità ed esperienze; così la continua, fortunata, direi privilegiata, contaminazione tra crescita umana e sviluppo lavorativo, non poteva che dar voce a un nuovo progetto editoriale. Questo che tenete fra le mani è l’annuncio di un concetto evoluto di rivista al femminile.

Appuntamento a settembre per il prossimo numero completo e denso di Virtuose. Il primo numero del magazine venne stampato nel 2009, ed ora fa capolino qui, come “abstaract”, tra le pagine di PJ, non come araba fenice, niente ceneri! Al contrario solo fuoco e passione; non come Virtuose parte seconda, niente serie B, piuttosto si raddoppia e si amplifica: 2 volte virtuose! L

’ho scelto questo titolo, quasi d’istinto. Vir: uomo Vis: forza… riappropriarci dell’origine di un nome, dare un significato ad un significante affinché le parole non volino, questo è stato il primo obbiettivo.

Virtuoso è sinonimo di talentuoso, sinonimo di retto e probo; casta e pura, specificatamente di donna, secondo una interpretazione viziata e tradotta dalla morale religiosa, da una storia lessicale ed etimologica, che nei secoli ne ha cancellato la natura nobile e distintiva di questo aggettivo.

E da vir anche virale, virulento nella sua accezione non tanto e non solo medica ma tecnica e tecnologica… che tutto muta, coinvolge e partecipa con impeto. Un “house organ” o piuttosto un gender organ, una rivista trimestrale che vuole parlare di donne, alle donne, raccogliere ritratti del passato, interviste di donne che al contrario vivono il presente, presentazioni di associazioni che promuovono un’immagine femminile e la difendono, articoli che per ogni arte, per ogni scienza, per ogni ingegno o talento portino degli esempi, delle testimonianze, degli stimoli al femminile.

il nuovo mondo di virtuose

Un modo diverso, un diverso linguaggio per comunicare tra noi ciò che ci piace: la moda che propone modelli non modelle, la cucina come cultura, la medicina non come beauty farm, la beneficenza non come gratificazione personale, gli hobby non come riempitivo ma piuttosto come passioni, il turismo non come semplice vacanza ma come esperienza, l’arte e l’estetica come principio e fine.

L’aggettivo femminile plurale “virtuose”, dicevamo, ha una radice antica Virile: “Vir” uomo ma anche “Vis” forza-vita. Nel passato dunque, la Virtù, l’areté greca, aveva una forte connotazione maschile e rispondeva a un concetto etico di “vigore” fisico e morale. Il termine, nei secoli, si femminilizza e si laicizza nel pensiero moderno, diventando il contrario di “vizio”.

Ho scelto questo nome Virtuose perché come tutte le parole anche questa è magica e seducente e mi fa pensare al nostro magazine come ad un messaggio “vir-ale” e non “vir-tuale”, capace di stabilire solo relazioni… virtuose.

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