09/04/2020

Lasciato il deserto dei Tartari potremmo riavvolgere la pellicola e cambiare “pizza”, film in programmazione oggi : SHINING. Come non citare questo film del 1980 che raccontava la storia di  Jack Torrance, aspirante scrittore, che accetta l’incarico di guardiano invernale di un albergo isolato sulle montagne del Colorado dove suo figlio Danny inizierà ad avere delle visioni. Trio vincente: Stephen King, Stanley Kubrick, Jack Nicholson… interpretazioni memorabili e scene magistralmente dirette per un thriller psicologico ad alto tasso di suspense.

Il cinema ha spesso abitato gli hotel e capita non di rado che al cinema gli alberghi siano ben oltre la semplice location, ma diventino dei luoghi-simbolo. Psycho, film girato dal maestro Hitchcock con la famosa scena della Leigh sotto la doccia, Barton Fink, commedia nerissima e surreale in stile Coen, The Grand Budapest hotel, un film surreale che ho amato molto come la commedia un po’ stralunata dal titolo Hotel Gagarin, Lost in translation, in un hotel high-tech di Tokyo, piuttosto che il fatiscente Marigold hotel in India. Non posso dimenticare Camera d’albergo di Monicelli e The million dollar hotel del grande Wim Wenders. Terribile Il portiere di notte della Cavani e affascinante L’anno scorso a Marienbad di Resnais… e chissà quanti ne ho dimenticati.

                               

Sì, e io lo posso dire, vivere in un albergo di soggiorno e non di transito come il “Ritz”, è come essere la spettatrice privilegiata della vita degli altri (altro film!), per alcuni una vita favolosa. Un po’ meno però se l’hotel, come vi ho spiegato, vuole essere anche Casa… oggi che sto vivendo un soggiorno casalingo con le responsabilità e le preoccupazioni di un direttore d’albergo, mi domando quali siano i vantaggi e quali gli svantaggi. Mi rifaccio allora al punto in cui ci siamo lasciati ieri: la cucina.

È inequivocabile, per sopravvivere bisogna mangiare, e al di là del gran raccontare che in questi ultimi anni, si fa dell’enogastronomia, e al di là che qui al “Ritz” ci siano 3 ristoranti; la domanda di ogni giorno è: come cucinare con porzioni e attrezzatura dimensionati per sfamare circa 180 persone quando i commensali sono invece… 1 solo ?!

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