Secoli di storia e traguardi della medicina termale nel bacino euganeo

Il Brevetto Europeo del nostro Fango

 

 

Dopo oltre 50 anni di ospitalità termale mi sono guardata indietro e, quello che ho visto, mi ha inorgoglito. Ecco perché, in maniera piuttosto sintetica e, per molti aspetti, superficiale, mi sono permessa qui di seguito un breve riassunto di quanto ha prodotto la ricerca scientifica termale grazie all’impegno e al contributo di imprenditori alberghieri.

È di qualche settimana fa l’articolo uscito in occasione del convegno internazionale di flebologia presso AbanoMed il cui titolo recitava più o meno cosi: l’acqua termale è un toccasana per le vene varicose ed è ottima per le terapie vascolari in generale.

È invece del 2013, il brevetto europeo del nostro fango termale: la capacità antinfiammatoria del fango termale euganeo, dovuta alla presenza di particolari microrganismi come il cianobatterio Phormidium SP ETS05 (da Euganean Thermal Spring) – depositato all’Istituto Pasteur di Parigi – ha ottenuto nel 2010 in Italia (brevetto n° 0001355006) e nel 2013 in Europa (patent n° 1571203), la registrazione di un Brevetto, unico nel suo genere, che ne giustifica la classificazione a farmaco naturale.

Sempre andando indietro nel tempo esiste uno studio del 2007 sugli effetti benefici della fango-balneoterapia correlati alla fibromialgia: l’Istituto di Reumatologia di Padova, assieme a quelle di Siena, di Napoli e di Cagliari, ha pianificato uno studio policentrico sugli effetti della cura termale nella fibromialgia, la malattia delle donne dolenti, evidenziando con ampia letteratura gli effetti favorevoli della balneoterapia termale.

E, sempre facendo cronistoria, il Centro Studi Pietro d’Abano ha, ultimamente, posto l’attenzione sugli effetti cicatrizzanti del fango maturo.

Ma se, andando indietro, arriviamo all’anno 2005 esiste un articolo dal titolo ad effetto che proclamava: il fango delle terme cura meglio del cortisone. L’articolo appariva dopo uno studio condotto dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova dal professor Carlo Andreoli.

Ma se di storia stiamo parlando e di storia del termalismo, quella delle terme euganee è senz’altro la più antica con una serie davvero ricca di testimonianze incredibili, uniche e originali sulle capacità terapeutiche del fango termale euganeo, sia scritte che riportate in affascinanti stampe antiche.
Quando Plinio il Vecchio affermava “In nulla enim parte naturae maiora sunt miracula quam in thermis”, nel territorio di Abano e Montegrotto ferveva una intensa attività termale, citata da molte fonti storiche e documentata dai numerosissimi reperti archeologici ritrovati nella zona.

Oggi, il fango termale euganeo è costituito da due componenti principali: l’argilla, prelevata dal piccolo Lago Costa di Arquà Petrarca, e l’acqua termale con tutto il suo portato di memoria sotterranea. La salute preventiva è l’obbiettivo dei nostri protocolli termali e i benefici antalgici nella cura delle infiammazioni articolari, dopo un ciclo di trattamenti termali, durano molti mesi e sono del tutto assenti gli effetti gastro-lesivi dei normali farmaci antinfiammatori. Stiamo quindi parlando di un prodotto naturale ma la cui terapeuticità non è più solo empirica ma legata alla scienza e alla ricerca grazie al Centro Studi termali Pietro d’Abano, oggi diretto dal Dott. Caldara.

 

Ida Poletto                                                                                                                                                                                                                                      


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